di María Belén Benzaquén

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La Responsabilità Sociale d’impresa entrata formalmente nell’agenda dell’Unione Europea, per decisione del Consiglio Europeo, nel marzo del 2000 a Lisbona: considerata uno degli strumenti strategici grazie alla quale poter sviluppare una società più competitiva e socialmente “coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo”[1].

Già negli anni novanta è stato forte l’interesse delle imprese verso i problemi globali ambientali e la responsabilità sociale. Il Libro Verde promuove una visione europea sulla responsabilità sociale d’impresa, nel quale, possiamo cogliere alcuni elementi fondamentali che esse si pone come obiettivo “non solo quello di soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche di andare al di là, investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate”[2]. Si afferma inoltre come la “decisione volontaria di contribuire al progresso della società e alla tutela dell’ambiente, integrando preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle operazioni aziendali e nelle interazioni con gli stakeholders”[3]  sia fondamentale per lo sviluppo di una visione collaborativa europea verso la sostenibilità ambientale.

Tali valori devono tradursi in azioni nelle strategie e decisioni quotidiane all’interno dell’impresa, orientati al piano della Commissione Europea, nella decisione di affrontare le problematiche della crisi ambientale.

L’Unione Europea ha il dovere di essere al servizio dei cittadini e tutelare la loro prosperità, di conseguenza, la preoccupazione è posta nel fronteggiare una questione complessa e sempre attuale: lo sviluppo sostenibile, riportato per la prima volta nel Rapporto Brundtland nel 1987.

La caratteristica strutturale del Libro Verde la qual’é: ‘Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese” presentato il 18 giugno 2001 dalla Commissione Europea[1], prevedono un modello di governance delle imprese su una questione che riguarda tutti noi: contribuire a migliorare la società.

La decisione della redazione del Libro Verde fu “presa in occasione del Summit di Lisbona, nella primavera del 2000, tramite il quale i capi di stato e di governo europei avevano indicato nella promozione e nella diffusione della Responsabilità Sociale d’Impresa un importante fattore per un’Europa più dinamica, competitiva e coesa”[4].

Le imprese contribuiscono ad un significativo conseguimento degli obiettivi del trattato dell’Unione Europea, nel raggiungimento di un’economia sociale di mercato competitiva la quale abbia come tutela lo sviluppo sostenibile. L’impresa socialmente responsabile solleva le conseguenze sociali dovute dalla crisi economica  attuale e la crisi ambientale come conseguenza dello sfruttamento delle risorse che producono i rifiuti tossici causando l’inquinamento.

Occorre, quindi, valorizzare ancor di più il legame tra società e impresa, ma anche la responsabilità sociale del consumatore/cittadino. Il cittadino attraverso le decisioni di acquisto contribuisce, infatti, all’offerta di quei beni e servizi specifici di cui fa domanda il mercato.

Il modello d’impresa responsabile permet d’incrementare il processo di crescita e aumenta la competitività creando, così, un profitto sostenibile e offrendo nuove opportunità di mercato.

Questo richiede nuove pratiche di commercializzazione, modelli e di consumo e di produzione delle imprese e dei consumatori dell’Unione Europea che dovrebbe tutelare i diritti umani ed ambientali.

Come sostiene Gubelli: “trasparenza e responsabilità sono i termini che e meglio spiegano perché l’azienda (profit, non profit, pubblica o privata) dovrebbe scegliere di rendicontare le proprie performance socio-ambientali”[6].

L’agenda 2030 sottoscritta nel 2015 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che ha visto la partecipazione dei 193 Paesi, prevede 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030.

L’Europa è in movimento verso gli obbiettivi di sviluppo sostenibile, il primo vice presidente della Commissione Europea, Timmermans, ha affermato che: “lo sviluppo sostenibile è una questione complessa, ma si tratta di un concetto semplice: fare in modo che la nostra crescita economica ci consenta di mantenere un modello che dia risultati equi per l’intera umanità, e assicurare che gli esseri umani non consumino più risorse di quelle che la Terra può offrire. (…) modernizzare la nostra economia per aderire a modelli sostenibili di consumo e di produzione (…)[7]”

Nell’interesse di ottenere un’economia verde e d’impresa, riprendiamo l’analisi dell’obbiettivo o Goal 12 dei SDGs:

Sustainable Development Goals (SDGs) – Obiettivi di  sviluppo sostenible. Rapporto 2021[8]

Attraverso l’alleanza italiana per lo sviluppo  sostenibile, che promuove e monitora lo stato di progresso del Paese rispetto agli obiettivi prefissati (SDGs), si introduce un nuovo processo di produzione grazie al quale la visione di lungo periodo verso il rispetto dell’ambiente e delle persone diventa il punto di svolta delle attività aziendale.

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Cos’é la responsabilità sociale d’impresa?, di María Belén Benzaquén 

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FONTI

ASVIS, Position Paper 2021 gruppo di lavoro sul goal 12, Consumo e produzione responsabili, p.13
https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/PositionPaperGoal12_8ott21.pdf

Commissione delle comunità europee, Libro Verde, p. 7, p.4, 2001,
https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/committees/deve/20020122/com(2001)366_it.pdf

Commissione Europea, Documento di riflessione verso un’Europa sostenibile entro il 2030, https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/rp_sustainable_europe_it_v2_web.pdf, p. 3.

Commissione Europea, Documento di riflessione verso un’europa sostenibile entro il 2030
https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/rp_sustainable_europe_it_v2_web.pdf , p.29

ISTAT, Sustainable Development Goals (SDGs), Obiettivi di sviluppo sostenibile, rapporto 2021.
https://www.istat.it/it/files//2021/08/infograficasdgs_2021.pdf

Senato della Repubblica, Legislatura 17ª – Dossier n. 29 DE
https://senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/973650/index.html?part=dossier_dossier1-
sezione_sezione2-h2_h22

S. Gubelli, Il bilancio di sostenibilità Standard e strumenti per rendicontare l’impegno socioambientale. Pearson, p.1

S. Zamagni, L’impresa socialmente responsabile nell’epoca della globalizzazione, notizie di
POLITEIA, XIX, 72, 2003. ISSN 1128-2401 pp. 28-42, p.3 http://www.politeiacentrostudi.org/doc/Selezione/n_72_Zamagni.pdf

UFAM, Confederazione Svizzera, Responsabilità sociale d’impresa (RSI) La Confederazione come
esempio da seguire? P6, file:///C:/Users/belub/Downloads/Kurzpublikation_Bund_CSR_it.pdf

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